«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

venerdì 23 dicembre 2016

Il Giro d'Italia numero 20

Tenutosi dal 14 maggio al 5 giugno 1932, il Giro numero 20 viene vinto da Antonio Pesenti. Partenza e arrivo sono sempre a Milano.
Il Giro d’Italia tocca la ventesima edizione quando l’arrivo dell’ultima frazione viene raccontato alla radio, con le parole di Nello Corradi ‘voce’ dell’allora EIAR oggi RAI. Sono gli anni di Alfredo Binda e di Learco Guerra, conosciuto come la ‘locomotiva umana’. Questi vincerà ben sei frazioni su tredici totali. Pesenti, il vincitore, si aggiudica il Giro alla media di 30.5 km/h ed il distacco dall’ultimo classificato, Tullio Vincenzi, sarà di “sole” nove ore e quattro minuti. Per non danneggiare troppo le gambe dei corridori in vista del Tour de France, quella edizione della corsa rosa non presenta le grandi montagne. Antonio Pesenti, gregario di Binda, costruirà quella vittoria anche sui problemi…….intestinali di un suo avversario, il ciclista tedesco Hermann Buse.
La maglia rosa era già nata. L’anno prima venne indossata da Learco Guerra il 10 maggio in quel di Mantova. Le tappe a cronometro invece sarebbero arrivate soltanto l’anno successivo, quando si sarebbe svolta una prova di 62 chilometri, da Bologna a Ferrara, vinta da Guerra. Sempre l’anno dopo il Giro avrebbe iniziato ad assegnare il GPM (Gran Premio della Montagna). Sarà Alfredo Binda ad indossare quella che oggi è la maglia azzurra. L’Italia sta vivendo il momento centrale dell’epoca fascista. I chilometri totali furono 3.525 per una media giornaliera di 271 chilometri al giorno. i partecipanti furono 109, i corridori che conclusero della edizione furono 66.

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