«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

mercoledì 22 ottobre 2008

Doping (Parte 3)



CERA, l'Epo di terza generazione
I segreti del doping ritardato.

Efficace più a lungo, può bastarne una sola dose al mese

I nuovi "attivatori continui dei recettori dell'eritropoietina"
Nati per combattere l'anemia, usati per prolungare gli sforzi

PARIGI - E' il doping del momento, perfetto per uno sport che prevede lunghi e duraturi sforzi come il ciclismo. Riccardo Riccò è solo l'ultimo dei professionisti fermati per l'uso di questa sostanza.
I CERA, la cui sigla sta per "attivatori continui dei recettori dell'eritropoiesi", sono nati tuttavia per uno scopo molto diverso, ovvero combattere l'anemia renale. Approvati dall'Agenzia europea dei farmaci alla fine del 2007, i prodotti che lo contengono non sono ancora commercializzati in Italia, ma nel circuito sportivo sono già largamente diffusi.
Questi nuovi farmaci sono basati sugli agenti che stimolano l'eritropoietina, una proteina-ormone prodotta dai reni che stimola la produzione di nuovi globuli rossi nel midollo osseo. L'utilizzo di agenti stimolanti dell'eritropoietina, non è però una novità. In campo farmaceutico questi agenti sono in uso da circa 20 anni, ma i CERA ne sono una ulteriore evoluzione.
Alla base del successo dei CERA c'è la loro efficacia prolungata sull'organismo, nettamente superiore alla semplice eritropoietina. Nei fatti, ne imitano il funzionamento. Essi possiedono inoltre una lunga "emività" che consente a chi ne fa uso di assumerli in poche occasioni, anche una sola volta al mese, continuando tuttavia a godere dei loro effetti.

Il breve viaggio nelle porcherie del doping è finito.

giovedì 16 ottobre 2008

Doping (Parte 2)




COSA PUO’ PROVOCARE L’EPO?

Iniziamo da quello relativamente meno importante. L'aumento da eritropoietina della concentrazione dei globuli rossi nel sangue circolante si contrappone all'adattamento che l'allenamento provoca nell'atleta e che consiste in una "emodiluizione" ossia in un relativo aumento della parte liquida del sangue (plasma) nei confronti di quella corpuscolata (globuli rossi). In realtà in molti atleti si dovrebbe verificare se l'ematocrito basso sia un effetto dell'emodiluizione o di un relativamente basso numero di globuli rossi (come spesso avviene).
Passando a danni più gravi, alcuni dei quali irreversibili, http://www.sportpro.it/doping/ricerche/DanniEPO.htm ci avverte che i pericoli sono:

1) Tendenza alla trombofilia, indipendente dal valore di ematocrito (inibizione dei fattori della coagulazione del sangue, per esempio la proteina S). Anche con ematocrito basso si potrebbero verificare dei trombi.

2) Tendenza alla trombofilia, dipendente dal valore dell'ematocrito. Questo punto è ovvio e riconosciuto da tutti; aumentando l'emoconcentrazione, è ovvio che possono formarsi trombi.

3) Potenziale incremento delle resistenze vascolari nelle zone profonde del cervello, con possibile invecchiamento precoce delle strutture.

4) Ipertensione, con conseguente sclerosi vascolare (nei diversi distretti ed organi corporei, come fegato, reni e polmoni), accresciuto rischio di infarto e encefalopatia ipertensiva

5) Convulsioni

6) Leucoencefalopatia (modificazioni della sostanza bianca cerebrale)

Contenti? Mica è finita. Nella prossima ‘puntata’; la C.E.R.A.