«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

domenica 7 febbraio 2010



FRANCO BALLERINI;
11 DICEMBRE 1964 - 7 FEBBRAIO 2010.

giovedì 4 febbraio 2010

E se avesse ragione lui?


Ale si ferma e lancia un prezioso spunto di riflessione.

IN CONPAGNIA DI UN CD DEI ROCKETS CHE MI FA COMPAGNIA, LANCIO UN SASSO NELLO STAGNO DELLA PASSIONE, COPIANDO IN TOTO L’ARTICOLO DI ALESSANDRO NEL SUO SITO. UNO SFOGO APPASSIONATO, SCHIETTO, SENZ’ALTRO NON FACILE, AMARO, E FORSE (PER ASSURDO) ANCHE BELLO.

(da “Ciclismo femminile” del 1° febbraio)
Metti una mattina come tante altre, passata ad aspettare di andare al lavoro, un giretto su facebook, la visita al blog di Manuel e la notizia della positività al Cera di Vania Rossi ai tricolori di ciclocross di Milano.
Ci son rimasto male, mi sono sentito nuovamente preso in giro (e non sono un fan dell' ultima ora, io), sono stanco di sentire le solite idiozie ("non capisco come possa essere accaduta una cosa del genere", "io non ho mai preso niente", "faremo chiarezza", "c'é qualcosa che non torna in questa storia", ecc ecc), sono stanco di sentirmi dire che non é il caso di fare di un erba un fascio (Zina Stahurskaya, Marta Bastianelli, Annalisa Cucinotta, Nadia Cristofoli, Svetlana Boubnenkova, Rosalisa Lapomarda, Genevieve Jeanson, Maribel Moreno, Tammy Thomas: un bel fascio, se volete vado avanti !) e che i tifosi devono credere nel ciclismo.
Continuerò a credere nel ciclismo, continuerò a seguire il settore femminile evitando a prescindere di perdere tempo e soldi per assistere alle gare delle categorie junior ed elitè, a livello giovanile (mi riferisco alle categorie esordienti ed allieve) forse c'è qualcosa che si salva. Forse.
Il 7 Marzo, a Cornaredo (MI), praticamente dietro casa mia, le elitè aprono la stagione 2010, io sarò da tutt' altra parte. E' stato bello, mi sono divertito, adesso basta però. “

Poco più di 20 righe da incorniciare. Gli anelli che compongono la catena della passione iniziano a perdere la loro robustezza. Corrose dalla ruggine del doping, che cresce nel fertile terreno dell’ingordigia, dell’arroganza, dell’insicurezza e della stupidità volontaria, certe frasi ormai tradizionali (puntualmente riportate da Alessandro), hanno rotto il sentimento della fiducia.
Bello sarebbe ci fossero cicliste che corrono, di quelle forti, famose, importanti, che andassero a leggere le righe di Alessandro, e tenessero conto che sono di una persona che segue il loro movimento da prima che la Guderzo iniziasse a giocare con la Barbie. Dubito che cambierebbe molto, visto che non sono mai stato convinto di certe visioni che si hanno del gruppo dove, come da anni scrive Bicisport, i ciclisti sono l’anello debole della catena. Mi piglino per cattivo, ma io non me li vedo proprio così deboli gli atleti, visto che possono scegliere.
In passato mi presi delle mezze male parole da una tifoso di Marta Bastianelli (almeno penso lo fosse, vista l’accaloramento lasciato come commento). Criticai l’ex iridata su questo sito ai tempi della sua squalifica, proprio per il fatto che quando si può scegliere è già una vittoria. Oggi Marta sta in una foto in fondo alla pagina, con una frase d’incoraggiamento che scrissi come augurio. Lo rifarei perché la ragazza ha poi ammesso la sua stupidità. Sia chiaro che io vado matto per l’ambiente ciclistico in rosa, dove puoi camminare, parlare, curiosare e respirare tra di loro, senza le 2000 stramaledette transenne che ormai circondano le gare maschili. Se avrò la possibilità andrò ancora a seguirne le gare, MA;
Cari atleti, o atlete, la passione è come la montagna, come il mare; belli e poetici da farci un quadro, saranno lì per sempre, e lo saranno per noi, ma non giochiamoci troppo perché non sono i giocattoli per il fine settimana.