«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

sabato 10 marzo 2012

Pedalando nella burocrazia.


IL CICLISTA DELLA DOMENICA, IL CICLISMO DELLA DOMENICA. UN TEMPO, E NEMMENO TANTO POI, ERA UNA DOMENICA DIVERSA, PER TANTI SPECIALE.
OGGI UN GIOCATTOLO SEMPRE PIU’ COSTRETTO A CONVIVERE CON REGOLE VITTIME DEL PROPRIO SUCCESSO, E DEL PROPRIO BUSINESS.

Rompersi il sedere su di un sellino con le ultime luci del pomeriggio, dopo aver lavorato per 8 o 9 ore. È il ciclista della domenica. Le strade ne sono strapiene ogni benedetta mattina di festa. Di lì è partito, da tanti anni, una nuova epoca ciclistica, quella delle granfondo. Un tempo occasioni speciali, perché potevi pedalare su strade chiuse totalmente o quasi al traffico.
Oggi le granfondo sono corse aperte a tanti. Ci sono classifiche a iosa. Perché si sa che se si pedalasse solo per passione, quanti partirebbero alle 8 di mattina per farsi due o tre o quattro montagne di fila? Nemmeno il 50% di quelli che ritrovi al via. Che sono, non dimentichiamolo, dai 30 ai 50 euro a cranio, a seconda dell’importanza delle corse.
Con il passare degli anni, in particolare il decennio ’90, le granfondo sono diventate sempre più un’evento sportivo. Tanta gente, tanto successo. Talmente tanto che anche le Federazioni hanno iniziato a vedere se le cose erano organizzate come Dio comanda. Tanta gente, che paga non poco, tanti soldi che girano. Ma ecco che gli organizzatori hanno dovuto iniziare a seguire certe regole che, un giorno han cominciato ad arrivare anche in queste corse.
Oggi le questioni riguardano l’appartenenza come tesserati ai vari Enti (UDACE, FCI, ACSI) e discorsi relativi alle coperture assicurative. Senza star qui a spiegare tutto per filo e per segno, ci sono organizzatori che si ritrovano a dover forse rinunciare a ciclisti già iscritti, perché questi non sarebbero coperti dal punto di vista assicurativo. E anche nel mondo granfondistico ci sono le corse che si pensa trattate meglio di altre. Invidie, malumori, giramenti di… ruote, provocati da situazioni in cui si ritiene che ci siano figli e figliastri.
Burocrazia, norme, vincoli, pastoie burocratiche e legali. Oggi le GF sono diventate quasi più difficili da sistemare dal punto di vista dell’iter burocratico, che non dall’organizzare il rifornimento sul Passo tal dei tali. Anche le GF diventeranno vittime del proprio successo?
Il ciclista della domenica continua sempre a rompersi quel sedere su quel sellino e con quelle ultime luci del pomeriggio. È l’unica cosa che forse non è cambiata.