«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

martedì 21 luglio 2009

Giro-Donne 2009; conclusioni.


Noemi Cantele (GS Bigla Cycling Team); una delle poche note di rilievo del giro-Donne, per quel che riguarda casa Italia. Da oggi il pensiero è per Mendrisio 2009.

PASSATO IL GIRO-DONNE, SI CHIUDE IL PERIODO CLOU PER LA STAGIONE ITALIANA. FORSE DANDO IL VIA AL PASSAGGIO DI CONSEGNE TRA ALCUNE CAMPIONESSE DI IERI E TALENTI DI OGGI.
ARRIVEDERCI ALL’ANNO PROSSIMO, SPERANDO (TANTO PER CAMBIARE), IN QUALCOSINA DI MEGLIO PER IL DISCORSO ORGANIZZAZIONE.

“Grazie a tutte e arrivederci.” Chissà se patron Giuseppe Rivolta ha salutato così le ragazze che iniziavano a caricare le loro bici nelle ammiraglie, ma stavolta con destinazione casa propria. Il Giro 2009 ha forse dato il via al naturale cambio generazionale per alcune cicliste, che da anni erano le protagoniste del gruppo.
Fabiana Luperini ha, questa volta quasi sicuramente, corso il suo ultimo Giro. Anche Diana Ziliute saluta le colleghe del gruppo del Giro, ma almeno lei rimane attivamente nell’ambiente. Edita Pucinskaite facilmente resterà ancora, ma il suo periodo migliore forse è vissuto fino alla passata stagione. Stessa cosa dovrebbe essere per la tedesca Judith Arndt, che al Giro è stata vittima di una caduta che le ha portato via il podio finale. Ora i nomi che si prestano a rappresentare il ciclismo in rosa sono quelli delle due regine assolute del movimento; la britannica (Gallese) Nicole Cooke e l’olandese Marianne Vos. Entrambe però nemmeno hanno corso il Giro, ed è stato un gran peccato.
Dalla corsa di casa nostra è maturata la stella di Claudia Hausler che dal bianco del 2008 e arrivata al rosa di questa edizione. Per come ha vinto il Giro, o questo per la tedesca è stato un anno di grazia, oppure saranno mazzate anche i prossimi anni. Dal Giro esce bene anche Emma Pooley che, nonostante un tribolar continuo in discesa, ha tenuto la maglia di leader per 3 giorni. Sempre dal Regno Unito arriva il nome della maglia bianca 2009, con Elizabeth Armistead del GS Lotto Ladies Team.
Tra “…color che son sospese…” (Roata docet) la svizzera Nicole Brandli sarà quella che più resisterà all’ondata giovane. Anche perché la Brandli vinceva il Giro quando la Hausler o la Vos forse iniziavano a correre. Però non riesce più ad avere lo spunto di alcuni anni addietro. Sarà mica che vincendo da giovane i Giri, ha già dato tutto?
CASA ITALIA; con la Luperini che stavolta dovrebbe essere veramente all’ultimo anno – domanda; e se corre e vince il Mondiale di Mendrisio? – l’Italia ha un solo nome che parrebbe ideal cornice per un tentativo di vittoria in una gara a tappe. Non posso portare giusto esempio di imparzialità, conoscendo la mia partigianeria, scrivendo il nome di Tatiana Guderzo. Ma guardando le classifiche delle ultime 3 stagioni è stata, nel complesso, l’italiana migliore tra le giovani. Dispiace che quest’anno non abbia continuato la crescita degli ultimi 2 anni. Per il resto, Giorgia Bronzini si conferma la migliore delle velociste italiane, (con la Toitemberg ancora regina in generale) e altre per ora non ne arrivano, anche se mi aspetto una Elena Frisoni che dovrebbe tirare anche lei delle belle sventole arrivando dalla pista, dove va forte.
Sembra che Noemi Cantele inizi finalmente a vincere, dopo che da 2 stagioni riceve tante attenzioni dai critici (pure da Cassani. Porterà mica sfiga?) ma le scappavano sempre i momenti buoni negli appuntamenti importanti. Al giro ha vinto una gran bella tappa, e con la maglia tricolore a crono forse si è sbloccata definitivamente. Aspettiamo il ritorno in gruppo dell’ex iridata Bastianelli, anche se dopo questi anni non sapremo con che spirito la laziale tornerà in corsa. Di certo è molto giovane e passare dagli altari alla polvere in meno di un’anno, a quell’età può farti perdere volontà nel faticare. Speriamo sia il contrario.
L’ITALIA DI QUESTO GIRO; io ho avuto l’impressione che se di gente l’anno scorso se ne vedeva pochina, stavolta anche meno. Non saprei dirvi se il ciclismo femminile – come quello maschile – vive la sua maggiore popolarità nelle ‘solite’ 4 regioni-regine; Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Veneto. Di certo un’edizione che correva la maggior parte dei suoi chilometri al sud Italia, forse non era lo scenario ideale per attirare pubblico. E attirare pubblico è l’unico modo per attirare sponsor e soldi per promuovere l’attività. Anche come mi raccontava Alessandro da una delle sue trasferte ciclistiche per seguire le corse, già dalle persone che compongono la carovana non traspare una grande… energia, per provare a fare mezzo passo in più.
Altra cosa fastidiosa, strade vuote a un chilometro dalla fine, anche se quest’ultimo passava nei centri abitati (vedi ultima tappa), lavori in corso mal segnalati in discesa – anzi, forse nemmeno quello – nella tappa numero 8 (S.Marco dei Cavoti – Pesco Sannita), strade che avevano pezze d’asfalto risistemate alla; “Prega-Dio-che-non-s’ammazzino-lo-stesso!” anche se quest’anno non si sono visti cartelli appesi con il fil di ferro sui rami degli alberi. Ma pensa…
Si conclude quindi l’avventura 2009 delle ragazze che inseguivano la mitica maglietta rosa. Sperando che il prossimo anno possano pedalare anche da queste parti – mi pare che non toccano il bellunese dal 2001, ma non vorrei sbagliarmi – un ringraziamento a tutti voi che avete seguito le notizie sulle ‘girine’ nell’avvicinamento alla corsa, e nel suo atto conclusivo. Sperando che qualche nuova appassionata si sia ogni stato fermata a leggere qualcosa su questo sito, un saluto a tutti e a tutte, forza Tatiana e arrivederci al prossimo post.

PS; Ale è tornato con un sito rinnovato (link nella consueta lista in alto a destra). Non avete più scuse! L’altra metà del sellino è pronta! E voi siete pronti per www.ciclismo-femminile.blogspot.com/?

(sta frase sembra una reclame di MTV… avrò mica esagerato?
Ma chi se ne frega!....)