«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

lunedì 18 novembre 2013

Il ciclismo davanti al caminetto (3^ p.)

“GODITI LA PEDALATA, ANZI ASPETTA, ORMAI CHE CI SEI FAI LE RIPETUTE, ANZI NO, GUARDA CHE PANORAMI TUTTO INTORNO E ORMAI PREPARIAMOCI ALL’INVERNO ATTIVO PER ESSER PRONTI A FEBBRAIO” …E CHE C***O!!!
Eccoci a novembre, mese che si porta via gli ultimi colori. Periodo in cui si torna (scrivendo a titolo personale) a riaprire vecchie riviste ciclistico/amatoriali, mentre è iniziato il conto alla rovescia per le ultime uscite gira-gambe. Trovi l’articolo che parla ed esalta il praticare ciclismo prendendosi il proprio tempo, che elogia il ciclista che vive la fatica con passione, con spazio a consigli per rendere – nel limite delle possibilità – il più confortevole possibile la propria bicicletta, in maniera che le ore di fatica non siano solamente quest’ultima cosa. E io penso ch’era ora finalmente il ciclismo sia veramente per tutti. Giri pagina è trovi scritto che se sei poco allenato non devi allenarti meglio avendo un po’ di pazienza finché ti sentirai pronto, ma; “….se adotterai un’accorta strategia di corsa e la seguirai riuscirai ad ottenere un buon risultato.” Ma non dovevi goderti i panorami?!
Avanti con le pagine e si legge delle uscite invernali che devono essere vissute in maniera più rilassata, per cui: “…due o tre uscite settimanali che non superino le tre ore possono bastare” , Domanda: dall’inizio di marzo quale sarà il programma del ciclista rilassato? Otto uscite in tre giorni, di cui due notturne? Il divertimento continua con i consigli per non stressare la mente nel periodo di “riposo attivo”. Infatti, ecco che se il tempo tende al brutto la bici può attendere (e meno male….) che tanto; “…un paio di sedute a settimana in palestra, che non superino l’ora e mezza, se ben organizzate….” E a lavorare, al posto nostro ci mandiamo il vicino di casa, che noi non c’abbiamo mica tempo, visto che dobbiamo perfezionare e approfondire quel fottuto stramaledetto discorso del: “...carico massimale e frequenza cardiaca”. Finché si arriva al pedalare in gruppo. Qui si riparte col discorso che il pedalare in gruppo a velocità moderata (scommettiamo che per ‘moderata’ intendono una media intorno ai 25?) è occasione per; “…scambiare impressioni sulla stagione appena passata – ma non dovevamo staccare la spina? – e poter valutare con altri le personali metodologie di allenamento, ed altri aspetti legati all’attività” oppure, per non farsi mancare niente, ecco che con la chiusura della stagione si possono fare delle conclusioni sull’annata ciclistica appena conclusa in maniera che così si possa “…inquadrare meglio, a mente fredda, la prossima e capire dov’è possibile migliorare o se valutare il cambio di alcuni obiettivi”.
Ok, ci siamo capiti: 1) se avete un lavoro valutate (magari proprio con questi famosi altri) se licenziarvi per non rischiare di essere stanchi quando la sera andrete in palestra; 2) se avete famiglia valutate pure se divorziare per non saltare gli appuntamenti importanti del calendario nel fine settimana; 3) ricordate che alcune GF vi costringeranno a partire il sabato pomeriggio a causa della distanza da casa, quindi non scordate l’eventuale ipotesi di poter vendere anche i figli per togliervi ogni pensiero, oppure scambiateli con il vostro meccanico di fiducia per una coppia di ruote leggere per i percorsi che in alcune granfondo mettono davanti molta salita; 4) prima di una corsa ragionate (anche in piena notte, ogni minuto perso può costarvi posizioni) sulla strategia di gara e seguitela con attenzione, in maniera che il ciclismo sia vissuto senza esasperazioni e in maniera naturale; 5) ricordate che adesso, con l’inverno, dovrete staccare la spina. Per questo motivo niente di meglio che nelle vostre pedalate invernali parliate ancor più di questioni tecniche – meglio ancora se approfondite con precise nozioni di Scienze Motorie – con il vostro gruppo d’allenamento. Tutte queste cose vi permetteranno di vivere l’attività ciclistica in maniera spensierata, schietta, a misura di persona, e potrete fare a meno di dar retta a qualche stronzo di passaggio che nel suo blog scrive di ciclismo pane & salame.

3 commenti:

Ale ha detto...

Pronti via e sono già a 50 all'ora belli incarogniti, se in salita non vai su a 30 kmh ti pigli anche un rimbrotto, di salutare non se ne parla. Non ho mai pensato di uscire in bici per sfidare quelli "del Colnago", "del Guerciotti" o della "Valigeria Canevari" (noto gruppo di vecchie cariatidi milanesi iper vitaminizzate che passano dietro casa mia ogni dì alle 8 del mattino, cascasse pure un meteorite), ma il loro atteggiamento mi ha fatto passare la voglia. E pensare che solo pochi anni fa iniziavo a pensare alla passeggiata domenicale il Lunedi pomeriggio... Post epico.

Cactus ha detto...

Poco da dire...concordo 100%. Per info ho pubblicato il tuo post sul mio blog.

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Grazie a entrambi!