«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

domenica 17 marzo 2013

Una Sanremo ‘ammazza-grandi’ promuove il tedesco Ciolek, vincitore della...Cogoleto-Sanremo!

Possiamo ricordacela per un pezzo questa Sanremo. Gli ingredienti non mancano: 3° di temperatura alla partenza, pioggia, neve, diversi favoriti che si ritirano, altri che alzano bandiera bianca stroncati dal freddo, 50 chilometri di percorso risparmiati, due salite cancellate. Sagan era il favorito ed era atteso protagonista. Così è stato. Peccato il commento di Pancani a fine gara che lo etichetta “sconfitto” per essere arrivato solamente secondo nella volata. Tenendo conto del tempo schifoso affrontato dai corridori quel temine fa capire quanto poco abbia pedalato Pancani voce attuale del ciclismo. Bene ha detto Cancellara nel dopo gara, lodando tutti i ciclisti arrivati. È stata una Milano-Ovada prima è una Cogoleto-Sanremo quella corsa. Niente Passo del Turchino causa neve, niente salita delle Manie. Una corsa divisa in due con Rosa, Montaguti, Fortin, Belkov, Lastras, Bak eroi di giornata e ripartiti con 7 minuti nella seconda parte di corsa. Tanti favoriti hanno detto: “Basta così per oggi”. Chi per ritiro, chi per caduta, chi perché le gambe hanno detto loro “Ti porto al traguardo. Non chiedermi di più”. Boonen, Goss, Nibali, Farrar, Hushovd, Boasson Hagen, Gerrans, Greipel. Bravi, tenaci, coraggiosi Stannard, Chavanel e Vorganov che tra la Cipressa e il Poggio per un pelo non costruiscono lo scacco matto. Ma dopo aver tribolato per il freddo tutto il giorno, Sagan, Cancellara, Paolini non hanno voglia di mollare proprio lì. E quando Cancellara parte cattivo verso la fine del Poggio e Sagan riporta i migliori sui due di testa (Chavanel con Stannard), tutto sembra dimenticato. La volata appare come quella tanto annunciata da giorni: chi sarà l’uomo che, senza volerlo, tirerà la volata a Sagan? Invece il talento del campioncino Cannondale non riesce a considerare l’intelligenza di Gerald Ciolek come suo contendente. E quando il tedesco lo affianca la forza di Sagan non basta. La Sanremo gli sfugge per poco, come forse l’anno passato. Cancellara, terzo, è un’esemplare forza mai doma, Chavanel (4°) avrebbe meritato il podio, Paolini (5°) è quello che Pozzato non è stato: pronto nel momento decisivo. Lasciamo stare le frasi fantasiose e limitiamoci a far tanto di cappello a Ciolek (foto: Bettini), così come a Sagan che da favorito ha corso da protagonista quando la corsa lo chiamava, e occhio a quel Cancellara che chiude un’intervista osservando che adesso è pronto per il nord. E caro Pancani, prima di dare dello sconfitto a un ventitreenne che perde una classica per 20 centimetri, corsa con un tempo di m***a, pensiamoci 10 secondi e poi stiamo zitti, che oggi perfino Suor Alessandra ha fatto bella figura.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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