«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

mercoledì 20 ottobre 2010

Presi per il sedere; punto.


Alla salute del ciclismo onesto, apriamo una bottiglia in allegria!!

“L’HO FATTO PER I RAGAZZI DI OGGI” (Danilo Di Luca – Gazzetta dello Sport del 16 ottobre 2010). SIMPATICA COMICA FINALE, OPPURE CICLISTICA PRESA PER IL DERETANO? SALUTIAMO COMMOSSI L’ARRIVO DEL NUOVO SALVATORE PER I CICLISTI DEL FUTURO.

Marta Bastianelli è stata proprio fessa. Eh si, la ragazza si è fatta due anni di squalifica, senza tante manfrine, per un prodotto dimagrante, quando facendo uso di doping ben più pesante e grave poteva cavarsela molto prima.
Come accidenti lavorano nelle procure anti-doping? Quali sono le motivazioni per dare un pesante sconto di squalifica a Danilo, ascoltando poi il ciclista affermare alle telecamere RAI che lui non ha fatto nomi? Aiuti per l’inchiesta sul Giro-Bio riguardante la squadra Lucchini-Unidelta di Bruno Leali? Cosa sapeva Di Luca di tutta quella storia? Siamo alla presa in giro bella e buona. Altro che Contador, qui siamo al limite del mandare a quel paese le procure e non i ciclisti.
Di Luca ha detto di non aver fatto nessun nome riguardo ad altri ciclisti. Ha tenuto a sottolinearlo, così almeno i colleghi non gli daranno della spia e l’onore è salvo. E l’omertà sorride, perché la sua pianta cresce ed ha fatto sbocciare un’altro dei suoi fiori puzzolenti. Ha ”collaborato” riguardo alle metodologie che vengono messe in atto per fare uso di sostanze dopanti. E per questo motivo ha meritato 9 mesi di sconto sulla squalifica; grazie tante.
Imbrogli con il CERA (l’EPO di ultima generazione, e non una purga per perdere mezzo chilo), poi una volta scoperto mi gridi ai 444 venti che i controlli dell’UCI non sono affidabili, e bla-bla-bla-bla… La tua collaborazione me la devi dare senza il lecca-lecca in regalo perché non hai pianto dopo la punturina. Mi dici chi ti ha detto cosa comprare, chi ti ha aiutato a doparti, se ti sei arrangiato chi te lo ha insegnato o dove lo hai imparato. Stai zitto? Fai due anni (io ci metterei anche il divieto per un’anno, dopo il ritorno alle gare, di vestire la maglia della nazionale), oppure la scelta più dolorosa; alzarti alle sette di mattina e andartene a lavorare 5 fottuti giorni su sette (se non 6), come fanno in tanti che sono vero e concreto esempio per i giovani!
Gianni Bugno (presidente dell’Associazione dei Corridori Professionisti) dice bene sul fatto che Torri ha sbagliato a tirare scariche di mitra su tutti i ciclisti. Ma il mitico Gianni – uno dei pochi idoli di chi scrive – dovrebbe dire ai ciclisti squalificati di non rompere le balle e collaborare come si deve senza chiedere nulla in cambio. Questo sarebbe il comportamento più rispettoso nei confronti dei colleghi del pedale onesti – che ce ne sono – e più ancora degli appassionati che sono stati presi in giro, quando si prendono il giorno di ferie con 3 o 4 mesi di anticipo, si alzano alle 6 di mattina, si fanno 2 ore di macchina per andarsene sul tornante del tale Passo, e lì aspettano 4 o 5 ore, per poi farsi altre 2 ore per tornare. Oppure vanno al Giro di Lombardia e si prendono tonnellate di pioggia quando potrebbero starsene al calduccio a casa loro.
“L’ho fatto per i ragazzi di oggi.” Allora ricordiamo ai ragazzi di oggi che Di Luca arriva dalle inchieste per avere frequentato il dottor Carlo Santuccione, che nel suo ambulatorio aveva un vero e proprio crocevia del doping, ai Mondiali del 2007 viene mandato a casa per l’inchiesta “Oil for Drug” con 3 mesi di squalifica, poi la famosa “pipì degli angeli” nel dopo Zoncolan a quel Giro, quando le urine del ciclista erano stranamente perfette, visto che dopo uno sforzo del genere nelle urine ci sono delle fisiologiche dissonanze legate allo sforzo, che lì invece non avevano lasciato segno.
La Madonna del Ghisallo è la protettrice dei ciclisti? Meglio protegga gli appassionati da questi ciclisti, che di legnate in quel posto ne abbiamo prese già troppe.

OMERTA’;
1) solidale intesa che vincola i membri della malavita alla protezione vicendevole, tacendo o mascherando ogni indizio utile per l’individuazione del colpevole di un reato
2) intesa tacita o formale fra membri di uno stesso gruppo o ceto sociale.
(Nicola Zingarelli – Vocabolario della lingua italiana)

Dimenticavo; ben ritrovati a tutti.

7 commenti:

Marco ha detto...

Mi aspettavo il quanto mai prevedibile articolo sulla presentazione della Grand Boucle e invece eccoti Di Luca; scelta azzeccata.
L’ultima volta che ho guardato una gara ciclistica alla tv risale alla cronometro di Pauillac dell’ultimo Tour de France. Guarderò giusto di sfuggita la presentazione del Giro d’Italia, ma più per una mia personale passione rivolta alle altimetrie, percorsi et similia che non al mondo delle competizioni il cui mio interesse attuale (e futuro) è pari allo zero.

Cactus ha detto...

Concordo in pieno e lo pubblico integrale nel mio blog. Bravo

Anonimo ha detto...

Sostengo da sempre che l' ambiente dovrebbe ripulirsi dai vecchi ds "maestri dell' ammiraglia" (BS dixit), dai figli dei vecchi ds e da chi gli gira intorno, trattasi di gente che si é sempre dopata, che dopa e che sempre doperà, l' omertà di Di Luca ? Non mi stupisce: se parli finisci con la testa contro un guard rail, se parli rischi di fare crollare ( e non sarebbe male) il movimento, troppi sono i soldi che gravitano attorno a 'sti ragazzi, tutti, anche gli organizzatori che professano etica, pulizia, internazionalità e menate varie hanno bisogno del silenzio dei corridori per andare avanti. Crollerebbe tutto. PS per finire un piccolo esempio per far capire quanto é facile bombarsi a manetta: http://www.allsteroidsworld.com/Price-List-With-Order-Form.html Facile no ???

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Grazie cactus!
I tecnici d'ammiraglia? Bruno Leali (squadra tolta dal Giro-Baby per doping), Mariano Piccoli (nei guai per doping); e avanti!!

Fede ha detto...

Concordo in pieno pure io. Fosse per me, come pena per l'uso di certi prodotti introdurrei le squalifiche di 4 anni*. Chissà, magari in questo modo certi ciclisti (soprattutto quelli non più giovanissimi) potrebbero pensarci 2 volte prima di doparsi. E poi, anche se a qualcuno venisse ridotta di 9 mesi una squalifica di 4 anni, quel qualcuno dovrebbe comunque farsi più di 3 anni lontano dal gruppo (e la presa in giro per i tifosi non sarebbe quindi così palese).

*sempre sperando che poi le procure non comincino a fare sconti di 20 e passa mesi perché il tal ciclista ha fatto 'rivelazioni importanti' sul mondo del doping...

propagandaBC ha detto...

ottimo post!

Jeeper ha detto...

Semplicemente vergognoso e imbarazzante il Sig. Danilo Di Luca.