«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

sabato 22 novembre 2008

Doping e integratori



ECCO ALCUNE PARTI DI TESTO PROVENIENTI DAL GAZZETTINO DEL 14 NOVEMBRE. SI PARLA DI INTEGRATORI E DI DOPING. NELLA PAGINA ‘CONSIGLI’ DEL SITO, QUALCHE ANNO ADDIETRO, AVEVO MESSO UN TESTO AL RIGUARDO. LE DICHIARAZIONI CHE HO SOTTO RIPORTATE, ARRIVANO INVECE DA UN INCONTRO ORGANIZZATO A BELLUNO – TEATRO GIOVANNI XXIII – CON LA COLLABORAZIONE DELL’UISP; UNIONE ITALIANA SPORT PER TUTTI.

Daniela Rossi – (responsabile del progetto: “Mamma, parliamo di doping”)
“Sono emersi dati inquietanti: ci si dopa dovunque, in qualsiasi campo, anche se si tratta di vincere un premio sotto casa propria.”

Guido Francesco Fumagalli – (ordinario di farmacologia)
“Gli integratori sono il primo passo verso il doping. Per intenderci, quelle bibite che di piacevole hanno solo il colore e che invece vengono pubblicizzate continuamente dai mezzi d’informazione, e ingerite dal 70% di chi pratica sport. Non solo non migliorano le prestazioni, ma danno un falso senso di sicurezza all’atleta e incoraggiano un’alimentazione scorretta. Un normale amatore, per quanto possa correre, non necessità di ulteriori aggiunte di sali minerali: è più che sufficiente qualche bicchiere d’acqua.”

Thomas Zandonai – (ex ciclista, si auto-definisce ex dopato)
“Inizio ad allenarmi con campioni che hanno fatto la storia delle 2 ruote. Usano parole strane come analisi, ematocrito, emoglobina e addirittura il verbo ‘curarsi’: ma come? Non erano neppure malati. I primi dubbi mi sono sorti quando, in gara, venivo regolarmente staccato da gente che in allenamento mangiava la mia polvere. Il giorno prima dei Campionati Italiani (militari N.d.A.) mi imbatto in un bidone pieno di scatole di farmaci e siringhe. Ne prendo una, di nascosto, e leggo l’etichetta: pericolo di morte.”
Quando era dilettante arriva la prima iniezione; “Sono sostanze che contengono ferro e che mi vengono somministrate da medico e DS. Che fai se te lo chiedono? Sei giovane, ci credi.”
“Quando mi hanno proposto il salto di qualità, ovvero l’EPO, mi sono rifiutato e non ho più fatto parte dell’ambiente. Sono stato estromesso. Gli allenamenti non bastavano più.”

Daniele Masala – (2 titoli olimpici nel Pentatlon a Los Angeles ‘84)
“Come si fa a vincere senza doping? Ho la ricetta: scegliersi i genitori giusti e lavorare sulle doti che loro e madre natura ti hanno regalato.”

… e leggere tanto ‘sto blog. aggiungo io, per difendere il ciclismo pane e salame sotto l’azzurro cielo della nostra Madre Patria.
W l’Italia!!!
Alla prossima.

3 commenti:

Marco ha detto...

Secondo me gli integratori servono per quei ciclisti amatori che devono sottoporsi a duri e lunghi allenamenti con medie elevate. Ma se uno deve farsi tipo 50-80 km in bici a ritmo personale, ha solo bisogno di un bel piatto di pastasciutta.

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Parole sante fratello (direbbe sempre Tex Willer).
Soprattutto se si tratta di medie sempre sotto i 23 di media!
Parlo a titolo personale.
Tu pensa che nel 2002 ho smesso di usare enervit o gatorade, perché dopo le GF, avendo bevuto 4 o 5 borracce di integratori, mi sentivo le formiche nello stomaco per 24 ore. Da quella volta ho usato solo acqua e non ho avuto il più piccolo calo di rendimento.
Uno che potrebbe dire la sua e l'amico Gianpietro che tanti anni addietro, scalò la Marmolada mangiandosi un 'persego' nel salire. e si che Malga Ciapela è peggio dell'inferno.
Ciao.

Massimo ha detto...

Bravo! Un bel post di civiltà!
Per quanto riguarda i DVD di Gilmour; il "remember that night" è stato registrato a Londra, mentre il nuovo lo vendono in edizione limitata ed è stato ripreso a Danzica... per il resto sono più o meno 2 fotocopie. Io ho il "remember" ed è bellissimo.
Ciao!