«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

mercoledì 9 gennaio 2013

A pensar male fai peccato, ma stavolta....

Il sospetto l’avevo avuto già con il libro di David Millar. Un lavoro elogiato, apprezzato, ed infatti introvabile da noi nonostante i diritti per l’edizione italiana siano stati venduti. Forse per “colpa” dell’autore stesso – il ciclista britannico – che ha riportato fedelmente nomi di luoghi, di ciclisti (anche nostri), date, tutto quello che faceva paura a chi veniva nominato e che poteva solamente trarne guai. Ciclisti che nel calcolato silenzio hanno patteggiato squalifiche e si sono ritirati senza troppi clamori, nonostante alcuni fossero ciclisti nostrani tra i più noti fra la seconda metà degli anni ’90 e la prima del decennio scorso.
A fine novembre scorso, pochi giorni dopo la presentazione del lavoro di Sandro Donati “Lo sport del doping” (con tanto d’intervista RAI in diretta nel pomeriggio sportivo su RAI-Sport), vado in libreria e faccio l’ordine di quest’ultimo libro. Da lì è iniziato un percorso fatto di E-Mail spedite a raffica dalla libreria alla casa editrice, ordinazioni fatte anche su Internet visto che del libro nessuna traccia né notizia, finché dopo la mia ennesima visita in libreria (recente), ricevo notizia che le copie della prima edizione sono finite (finite? Di un libro quasi introvabile?) e che è stata data notizia che la seconda ristampa è disponibile. Il libraio, che intanto ha ricevuto alte ordinazioni di questo testo, ha telefonato direttamente – quindi basta E-Mail – per fare l’ordine. Gli è stato garantito l’invio entro 5 o 6 giorni. Fin qui roba abbastanza normale. Se Dio omertà vuole, avrò il mio libro. E qui (SPATAPAM!!) mi casca l’asino, facendo un bel botto per terra col suo grosso culone.
Visto che la questione di questo libro “inarrivabile” sta andando avanti da quasi due mesi, lo stesso libraio ha le balle che gli girano ed è sacrosanto. Parlando con gente del “percorso distributivo” (quelli che dalla casa editrice spediscono, ricevono gli ordini, ecc) riceve notizia che le copie della prima edizione sono state quasi tutte vendute in blocco. Capita l’antifona? Si, esatto! Un po’ come quando un figlio finisce sul giornale perché ha fatto qualcosa di bello e papà e mamma, orgogliosi, comprano dieci copie da distribuire ai parenti, stavolta è il contrario. Più ne compro, meno ce ne sono in giro. Inutile dire che siccome il libro scopre altarini che coinvolgono i vertici dello sport italiano in questi ultimi decenni, è cosa scomoda che arrivi a noi gente che paga i biglietti d’ingresso e fa vivere lo sport. Che credete, che i soldi dati dallo stato al CONI (che poi distribuisce a sua volta alle varie Federazioni) sia stampato apposta? Arriva dalle tasse che paghiamo a ogni biglietto d’ingresso che acquistiamo. Credo che abbiate capito che se amate sul serio lo sport (essere appassionati non vuol dire amarlo. Anche tra gli appassionati c’è una consapevole ed accettata omertà, c’è una consapevole accettazione del doping perché tanto “lo fanno tutti”), cercate questo libro e – se riuscite ad averlo! – leggetelo. Poi capirete perché persone come Sandro Donati, come Pietro Mennea, come Gabriella d’Orio sono da sempre critici con i vertici dello sport italiano e come viene amministrato, guidato, nascosto a noi che con i nostri soldi lo teniamo in piedi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Su internet sono riuscito a trovare una copia di "Campioni senza valore", sempre di Donati...edificante. E nonostante tutto il marcio che viene fuori, beh, qualche idealista che cerca di combattere il doping lo si trova sempre. Sarà qualche goccia d'acqua nell'oceano, ma sono questi gli esempi a cui ci si deve ispirare, altro che i falsi eroi alla Armstrong. Disgustoso sentire certi tifosi, cicloamatori e pure ciclisti/e che riescono a difendere quest'uomo. O forse solo ignoranza, non so...Noto che molti non si rendono conto di cosa abbia combinato Armstrong in questi ultimi anni. Leggete, informatevi, il sapere è tutto.

Davide