«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

mercoledì 12 dicembre 2012

Il ciclismo davanti al caminetto (7^ p.)

ESISTE IL VANGELO DEL PERFETTO CICLISTA? CERTO! IL MANUALE DEL PERFETTO “CICLISTA PST”. SE STATE MESSI MALE ALLO STESSO MODO FATE SAPERE, COSI’ IL GRUPPO AUMENTA.
VESTIARIO; sembra incredibile, ma da questo punto di vista il Ciclista PST è una bestia simile alla maggior parte dei corridori. Ci sono alcuni casi preoccupanti – che non riguardano chi scrive, almeno per ora – dove si segnalano due paia di calzini ai piedi nel mese di febbraio. Se lo adotterete anche voi il paio “esterno” dovrà possibilmente essere di lana per dare un senso più “rustico” al potente gesto atletico. LA BICICLETTA; non è che ci siano cose particolari al riguardo. Speranza è che non vi sognate di pulire la catena pregna di sporco con una spazzola metallica (ebbene si, in passato un’ex componente l’ha fatto!). Per il resto credo che il Ciclista PST sia somigliante agli altri bipedi velocipedisti. Comunque, una specialissima (quella di chi stavolta scrive) con un telaio di “vecchio” alluminio, e con forcella di “vecchio” acciaio, è perfetta per ricordare a tutti il ciclismo quasi primitivo, tenendo conto che se oggi non hai anche le camere d’aria in carbonio sei vecchio. Mi raccomando la tripla moltiplica. Darà al contesto un guizzo di pietoso entusiasmo, e se vi viene chiesto perché avete voluto una tripla sulla bici la risposta sarà; “Manuel, il mio signore e padrone, usa la tripla”. Se per i primi tempi preferite usare i pedali “normali” (quelli da scarpe da ginnastica, tanto per capirci) sappiate che chi scrive lo ha fatto per anni e anni, correndo così anche una GF.
LA SALITA; …e qua ti voglio!! L’unica cosa che conta è che vi diate improvviso contegno quando state per incrociare altri ciclisti. Quindi stop a sbandamenti preoccupanti, e largo a dignità, fierezza, ecc... Come quando nelle pedalate ringiovanite di 10 anni nel giro di cinque secondi perché avete intravisto la postazione fotografica che vi immortalerà (foto n. 2 per l’esempio pratico, salendo verso Faller di Sovramonte). Se avete la possibilità di pedalare in compagnia, e altri ciclisti vi stanno raggiungendo nel salire, inizierete ad alta voce un discorso del tipo; “Allora ragioniere, ricorda che sfida nel Giro del 1988 tra l’italiano Pantani e il campione dell’Est Tonkov!” E chi è con voi vi risponderà; “Ma no ingegnere. Quella fu un’epica contesa del 1998, perché nel 1988 fu l’americano Andrew Hampstein a trionfare nella competizione sportiva denominata Giro Ciclistico d’Italia!” ALIMENTAZIONE; niente bevande particolari in borraccia. Acqua e basta, per l’integrazione in sella. Per quella invece una volta scesi di sella (foto 3, durante la prova in linea alle Olimpiadi di Atene), girate il Cristo che non veda e non ponete limite alla fantasia. Dal punto di vista del mangiare evitate almeno una cosa; spalmare Nutella sulle crostatine alla cioccolata per colazione. Chi scrive non si è mai ridotto così, ma abbiamo avuto anche chi ha tentato questa esperienza (e che secondo me ancora, zitto, zitto…).
PEDALARE IN GRUPPO; Gruppo? Quale gruppo, che se siamo in quattro è quasi roba da record? VELOCITA’ DI CROCIERA; qui c’è l’essenza del “Ciclismo PST”. Se arrivate a casa con una media superiore ai 23 chilometri orari, sappiate che probabilmente quando avrete finito la doccia noi saremo in procinto d’arrivare. C’è gente che non mi crede, perché per loro pedalare a medie sotto i 25 vuol dire andare piano. La (bassa) questione velocistica è la cosa che ci contraddistingue dagli altri. C’è gente che anni fa si è stufata presto di pedalare solo per passione. RIFORNIMENTO; le solite crostatine (quelle che Cassani non ne può più di vedere), frutta secca, banane, barrette economiche di riso soffiato, che comprerete al Lidl per pagarle meno della metà di quelle che sono di marca. Questo elenco già rappresenta un buon 80% di quella che sarà la benzina che userete per i vostri potenti bimotori. Se invece avrete organizzato una gita dolomitica, in macchina non potranno mancare vino, caffé, grappa, birra, dolci, panini, formaggio, insaccati, grappe che verranno corrette con il caffè,…. non so, fate voi! Noi una volta abbiamo organizzato anche una grigliata dopo essere saliti e discesi dal Passo Brocon. SOSTE; per la stragrande maggioranza dei ciclisti questa parola è semplice bestemmia. Fermarsi vuol dire perdere il ritmo, quindi facilmente abbassare la media, quindi rovinare l’allenamento, cose inaccettabili Dio mio! Per voi vorrà dire dai 10 ai 20 minuti di respiro, per fare fotografie sceme se uno vuole, e sedersi su di una panchina a sparlar male degli altri ciclisti che intanto passeranno, o degli esperti Rai per il ciclismo. TABELLE DI ALLENAMENTO; tabelle di che?..... al massimo la lista dei vini. Il “Ciclista PST” pedalerà dall’inizio di febbraio a tutto novembre. Praticamente decide il termometro. Raramente supererà i 100 chilometri, solitamente si manterrà in una forbice che andrà dai 40 ai 70 “cappaemme”, che comprenderanno poca pianura e tanto “mangia e bevi” (manco a farlo apposta…). Questo per quanto riguarda le pedalate della domenica mattina. Durante la settimana ognuno farà quel che gli pare. Vuoi pedalare 30 chilometri? 50? 80? Te li fai e stop. Poi spazio all’inverno del ciclista che penso di aver già raccontato nel passato.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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