«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

lunedì 24 maggio 2010

Che ciclismo...siamo?


Un piatto di pasta e via; ciclismo morto e sepolto?
(foto; M. Corso)

IL CICLISMO E’ UNO SPORT SANO (punto di domanda).
COM’E’ IL CICLISMO D’OGGI A LIVELLO AMATORIALE, QUELLO DEI CICLISTI E CICLISTE DELLA DOMENICA, GUARDANDO RIVISTE E PUBBLICITA’ SPECIFICHE?

Avete mai provato a seguire con una certa attenzione le pubblicazioni o le pubblicità della stampa specializzata, per quanto concerne il ciclismo? Per pedalare serve benzina. Ma oggi la tavola non è più parte fondamentale, visto che nell’ultima decina d’anni c’è stato un incremento enorme di integratori a base di gel, zuccheri super-concentrati, barrette, polverine, bevande. Prendiamo come esempio alcuni prodotti che non solo servono per reintegrare le sostanze bruciate dal nostro corpo durante l’allenamento, o la gara che sia. Oggi ne troviamo per il PRIMA, il DURANTE ed il DOPO lo sforzo.
Trovi il prodotto che ti da la bustina per il ferro, la bustina per il potassio, il gel iper-concentrato che in tre cucchiai ti spara nel sangue gli zuccheri (le pubblicità li chiamano “pieno d’energia pronta”, perché e meglio sorvolare sugli squilibri che si rischia di avere, se il livello di zucchero nel sangue si ritrova con troppi zuccheri di botto) che prima trovavi in mezzo barattolo di marmellata. Hai il prodotto per la resistenza, quello per l’idratazione, quello per la forza, quello per ridurre la stanchezza (e quest’ultimo mi dà pensiero). A proposito; sapete che i sali minerali hanno bisogno di alcune ore per arrivare dove la pubblicità sembra farli arrivare all’istante? E se doveste seguire i consigli delle aziende, una borraccia con il prodotto per reintegrare vi può costare quasi 3000 delle vecchie lire? Quanto vi dura una borraccia? A me un’ora circa, ma io sono uno che beve tanto.
Come vivere una corsa come la granfondo tal dei tali? Divertendoci, senza stress e con naturalità! Eh beh, certo. Allora eccovi la tabella per sapere come potete allenarvi nella settimana precedente la corsa. Chiaro che il punto di partenza è licenziarvi dal lavoro, così potete affinare la preparazione nelle due settimane che precedono l’evento. Ma mi pare giusto un minimo di rinuncia a qualcosa.
Poi, non vorrete mica lasciar perdere il mangiare? Ecco la mitica tabella per sapere cosa mangiare e in quale quantità, dalla colazione alla cena, nella settimana precedente la gara. E qui dovete dare atto che il bicchiere di latte con dei biscotti o il pane con la marmellata non sono sufficienti. Dovrete avere la spremuta d’arancia, certamente la marmellata, il pane, ma anche il tè, lo yogurt (MAGRO!! PER L’AMOR DI DIO!!), le fette biscottate (integrali mi raccomando, non vorrete mica rovinare tutto proprio lì…). Poi la corsa; 2 etti o quasi di pasta, lo yogurt, il prosciutto, la crostata e infine perché no, una barretta energetica da sgranocchiare poco prima della partenza, da mandare giù con la famosa borraccia da 6000 lire al litro.
Durante l’inverno però bisogna staccare la spina; mi dispiace ma niente bici da corsa. Fatevi una ragione e accontentatevi di questa miseria; palestra due volte a settimana, spinning due volte a settimana, 45 minuti di rulli 2 volte a settimana. Niente bici da corsa; Mountain Bike sempre almeno due volte a settimana.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Eccezzionale !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Marco ha detto...

Non c'entra nulla ma Garzelli è salito col deltaplano a Plan de Corones?

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Cassani, ad un certo punto della telecronaca, ha definito; "sorprendente" la salita di Stefano.
Speriamo che quel "sorprendente" non sia qualcosa che non dovrebe esserci.
(ogni riferimento non è casuale, ma non pigliatemi per cattivo).

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Dimenticavo; grazie anonimo.

Fede ha detto...

Mi sa che qui siamo almeno in due a rischiare di essere pigliati per cattivi...

Anonimo ha detto...

Grazie per il ringraziamento, ho dimenticato di firmare. :-)


Il predicatore

Anonimo ha detto...

Il bel ciclismo che fu non esiste più, io ho smesso da un pò di andare in bici, erano 2/3 anni che mi trascinavo stancamente, senza stimoli, domandandomi chi me lo facesse fare; ho visto molti cambiamenti, ho visto gente che "pronti via" ed é già a 55 kmh, le tipe del girodonne troveranno i solchi dei copertoncini dei cicloamatori quando passeranno da Monza e dintorni. Non solo Manuel, una volta ci si salutava, si facevan due chiacchiere mentre si pedalava (non si parlava necessariamente di ciclismo), ci si fermava a prendere un caffé. Cos'é rimasto della parte buona del ciclismo ? Poco nulla a mio modo di vedere, tutti ingrugniti, concentrati, impegnati a spingere rapporti proibitivi anche per under o prò affermati, arroganti perfino se osi salire "del tuo passo", ti superano e ti guardano male, mah...
PS Quando correvo andavo a trovare i miei amici in campeggio a Sarre (AO), partivo da Sesto San Giovanni alle 5 del mattino e in 7 ore e mezza pedalate in solitario ero in Val d'Aosta; sai cosa portavo nella sacca del rifornimento ? Panini col miele (costano un ***** e danno una vitalità pazzesca) e basta, il resto lo faceva il mio allenamento, la voglia di andare e un pò di pazzia (la prima volta che ho fatto quei 200 e fischia km in bici avevo 15 anni!).
Adesso (e hai già detto tu) si é ridotto tutto a una mera questione di freddi numeri: dislivello, vam, vo2max, rpm, watt, potenza lattacida, soglia anarerobica e aerobica, test di Conconi, di Cooper, formula di Karvonen, di Tanaka e chi più ne ha più ne metta, scusa il termine inappropriato ma io non mi sono mai riconosciuto in questa m****
Grazie Cassani.
PS Le iper prestazioni dei (vecchi) cicloamatori brianzoli non c'entrano nulla con la mia poca voglia di andare in bici. Sono stanco e basta.
PPS Un commento lungo come un post, ma quand'é che la finisco ? :-)

Il Predicatore