«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

lunedì 3 marzo 2014

Quel sentor di muffa che non si vuol mandar via...

Causa inverno pesante, ritroveremo una Sanremo ‘vecchia’ maniera. Ma qui siamo a una scelta quasi obbligata. La Federciclo si adegua inserendo due protagonisti del ‘vecchio’ ciclismo nei quadri tecnici. Ma in questo caso di quasi obbligato non c’è un bel niente.
Doveva essere una nuova Sanremo, più faticosa e selettiva nel finale, più difficile – se non impossibile – per i velocisti, che in buon numero stavano già pensando di tirare una riga sulla classica italiana. Poi arriva la marcia indietro, causa frane invernali sul percorso sperato, e un ritorno al vecchio tracciato. Se in più ci mettiamo l’esclusione della salita delle Manie, ecco una Sanremo che torna indietro di un decennio, tornando ad essere una classica prettamente da velocisti, a meno che il maltempo non ci metta la firma. La speranza di RCS era di far diventare la Sanremo una classica più da finisseurs, con il colpo di pedale buono per le salite non impossibili, in maniera d’avere pochi atleti, ma di alto lignaggio, a giocarsela nel tradizionale finale in ‘picchiata’ verso Sanremo (un silenzioso desiderio magari chiamato Nibali?). Non è un mistero che alcune mezze idee su cambiamenti di percorso furono frenati già 15 anni addietro, quando ciclisti come Zabel, Petacchi, Cipollini, sconsigliavano variazioni atte a indurire il percorso, pena il rischio di perdere quei nomi ‘pesanti’ che in quel periodo rappresentavano l’elite mondiale del 54/11. Fatto sta che la Sanremo cambierà di vestito solo dalla prossima edizione, la 2015. Chi invece poteva cambiare vestito ed invece ha rispolverato un vecchio abito polveroso e sbuffante odor muffa è il CT Cassani. L’inserimento nell’organico della Federciclo dell’ex DS Ferretti come una specie di ‘consigliere tecnico’ e di Marco Velo, è l’ennesimo segnale che la parola ‘cambiare’ è termine vietato dentro l’FCI stessa. Tra una pennellata ai capelli e l’altra si sperava che Cassani approfittasse dell’occasione per portare qualcosa in più che una mano di bianco alle pareti. La muffa dev’essere raschiata, la parete bonificata e solo a quel punto andar di bianco. A spennellarvi sopra niente cambia ed il tanfo torna presto. Prendetevi 5 minuti e provate a scrivere sul vostro motore di ricerca i nomi di Velo e Ferretti affiancati dalla parola doping. Righe di testo al riguardo non mancheranno. Chiaro che un cambiamento vero non ci sarà. Ferretti, insieme a Martini uno dei due ‘maestri’ ciclistici del CT, probabilmente resterà in Federciclo sino a quando Cassani vorrà. Quindi ne avremo facilmente per un bel pezzo.

7 commenti:

gianpaolo martelli ha detto...

Beh, in compenso oggi su gazzetta.it il giornale dello sport da germania est, si proponeva come ct un gran bel nome, cliente fisso di Conconi tra gli '80 e i '90 che gettava strali sulla mancanza di rinnovamento, alè ...

gianpaolo

gianpaolo martelli ha detto...

Minchia, un'epidemia, intervista a noto "conconiano" su il giornale, che tra l'altro, mio vicino di casa, predicava l'anno scorso sull'inopportunità del doping .... degli altri, sorprende che ci sia cascato pure Augusto Stagi, mah ....

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

Saranno mica i primi sentori della primavera imminente?

Anonimo ha detto...

Non schiodano dal sedile delle ammiraglie delle squadre giovanili, anno dopo anno son sempre le stesse facce... Figurati se ci sono i soldi.

Ale ha detto...

A proposito, quasi dimenticavo, saranno felici quelli di Bicisport (che non compro più da 25 anni credo), stracciavano i santissimi con la favoletta dei "vecchi maestri dell'ammiraglia"... Serviti a dovere. Adesso gli manca solo la Coverciano del ciclismo, chissà se ne parlano ancora...

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...

UOMO non 'stuzzicarmi' con BS, ti prego, che in certe pagine i conati di vomito ormai sgorgavano a cascata. Ormai mi pareva di leggere Famiglia Cristiana. Perdonismo a tonnellate (tranne per Armstrong perché lui è quello cattivo, gli altri no)Ho smesso di comprarlo quando è venuta fuori (prima pagina Gazzetta)la storia delle tabelle 'Fuentesche' di Cipollini. Ora compro un'altra rivista che almeno di doping ne parla e non se ne 'dimentica' come BS (o come tal Savoldelli Paolo)"Chi sono? Dove mi trovo? Cosa faccio quì?" Siamo a livelli del genere.

Manuel (Ciclismo PST) ha detto...
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