«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

lunedì 5 luglio 2010

Giro-Donne 2010; servizio speciale 2^e 3^ tappa


Ma andate a vedere che cos'è una ciclista, in un mondo ancora schifosamente maschilista!

IL SOLE CALDO, UNA FATICA DANNATA, LE BELLE CICLISTE, I ROSSI DISCRETI, LA MAGLIA ROSA, I “MI AVETE CHIUSO LA STRADA?... MI FA PASSARE?”, LA TATIANA STRACOTTA DAL CALDO, I SANDALI DI DON LORENZO…;
2^ e 3^ TAPPA DEL GIRO-DONNE 2010, A MODO MIO.

(SCUSATE LA LUNGHEZZA, SE VI STUFATE LO CAPISCO)

Che vuol dire esser una ciclista oggi? Come vorrei chiederlo a ragazze che si danno al ciclismo. Ma non ad una ciclista della domenica. Ma ad una che lo fa per lavoro (perché questo è il ciclismo). Quante storie potremmo tirar fuori dal racconto con una di loro? Mi piacerebbe poter avere una ciclista 30 minuti tutta per me (e non pensate male, almeno stavolta)
SACILE – RIESE PIO X, SABATO 3 LUGLIO;
Riese Pio X mi riaccoglie dopo poco più d’una settimana. Stesso parcheggio, stesso posto per l’arrivo della corsa. Stesso caldo?; macchè! Peggio ancora; un forno a cielo aperto! È la tarda mattina quando faccio un primo giretto per curiosare. Gran lavoro degli uomini di fatica, qualche foto e via a cercare un posto per il pranzo. Ad un incrocio mi fermo perché un signore mi chiede informazioni sul dove può trovare le tappe della corsa. Gli dico dove sta l’arrivo, gli spiego che faranno 3 giri prima della volata, e l’orario previsto per l’arrivo della carovana. Vuoi perché la gente ha fretta o chissà cosa, una signora anziana mi ferma tre passi dopo e mi domanda che corse sono, a che ora passano e se la strada è chiusa. Rispondo per quello che posso e tanti saluti. Giusto? Sbagliato!
Mentre saluto la vecch…l’anziana signora, un’altra donna mi da un leggero e breve colpo di clacson, si ferma vicina con l’auto e chiede (a me!): “Senta, mi fate passare? Avete già chiuso tutto laggiù in fondo?” avevo due possibilità; gli racconto una balla e le dico “vada pure che se passa piano non ci son problemi, casomai chieda ai colleghi (colleghi?) che credo la faranno passare!” o le spiego che non sono dell’organizzazione. Scelgo la prima e W il ciclismo!
Dopo aver chiesto consiglio a due abitanti di Riese, trovo anche il posto per pranzare; senza infamia e senza lode, anche come prezzo, il pranzo va via bene, com’anche il quarto di rosso. Ora mi trovo al dopo pranzo e il sole t’ammazza. Riaccendo il cellulare all’uscita della trattoria, e trovo due messaggi dell’amico Alessandro; è al mare e lì le sgnacchere non mancano. Io sto a Riese, fa un caldo boia e non c’è un’anima. C’è un gatto; è all’ombra di un albero che mi guarda pacifico. Mah!....
Ecco l’approssimarsi della carovana; sono quasi le due e s’alza un lieve brusio d’emozione tra i pochi astanti; mi pare strano visto che la Guderzo non è ancora passata. Resta una sola persona che può in questo; Lorenzo Roata, dall’altra parte della strada appoggiato ad una transenna, parla con due colleghi sudato da far spavento, tracanna in dieci secondi netti una bottiglietta da mezzo litro. Ai piedi eleganti sandali in stile frate francescano. Don Lorenzo sparisce per apparire 20 minuti dopo per le interviste, rimesso a nuovo, cambiato di camicia, aria da boss, occhiali da sole, e con un sigaro toscano che fa più fumo di un motore che scoppia alla seconda di Lesmo. Praticamente non vedi lui, vedi il fumo.
Con il primo passaggio della corsa ci sono più cicliste che spettatori, con il secondo stavamo quasi in pari, con il terzo a pari non ci siamo arrivati e il sole ti spacca. Al primo passaggio Miss Gruppo (Monia Baccaille) ci regala un’istante di poesia con la cerniera abbassata due dita in più delle colleghe.
Al secondo passaggio suona la campana e Brunello Fanini in piena linea d’arrivo s’agita sbracciandosi al passaggio di una sua ragazza in testa; Uè Brunello, guarda che manca ancora un giro! Al terzo con la volata, arriva la Toitemberg che non può alzare le mani sulla linea d’arrivo, tanto è tenace la Bronzini seconda. Proprio la Giorgia, ormai siamo alle premiazioni, vince la sua tappa, regalando i suoi fiori a una persona anziana in carrozzina con cui fa anche una fotografia; maglia rosa!
Passo indietro; ma dove stavano le altre, che dopo il gruppetto delle prime non arrivavano più? Arriva la notizia; caduta rovinosa dopo il triangolo rosso. Arrivano tutte a gruppetti. Se non ci fosse stato l’annullamento automatico dei tempi a tre chilometri dalla fine, la Guderzo avrebbe pigliato quasi un minuto dalla Toitemberg!
Arriva Miss Gruppo che pedala con una gamba sola, l’altra è dolorante. Poi si sente il nome della Gilmore (te pareva?!), e tante altre con ginocchia sanguinanti. Alla sera si vedranno le immagini in tivù; un botto pazzesco, con una decina di ragazze per terra, ed il gruppo spaccato in due. Ultime foto, e l’attesa per il giorno dopo, che viene dato ancora più caldo.

BIADENE DI MONTEBELLUNA, DOMENICA 4 LUGLIO;
Giornata stracalda; arrivati a 4 chilometri da Biadene, per poter parcheggiare nel posto migliore possibile, mi accodo alla Columbia delle varie Cantele, Teutemberg, Arndt che, incrociate ad un bivio, stanno provando squadra al completo il percorso. Metto le 4 frecce, e approfittiamo dell’occasione potendo così fare manovre strappa patente agli incroci, dove ci fan passare fermando il traffico per loro (e per noi attaccati pacifici dietro). Le seguo fino oltre al traguardo, così passiamo dove non si potrebbe e parcheggio con comodità a 200 metri dopo l’arrivo.
Tante, troppe ragazze, non usano il casco nel riscaldamento (Guderzo compresa); il caldo non giustifica la stupidità. Dopo aver passeggiato un po’ per il paese, arriva mezzogiorno e una pizza ci fa compagnia. Intanto la corsa è già iniziata. Aiutate dall’arrivo in leggera pendenza, le ragazze filano come missili. Verso l’una e mezza andiamo ad appostarci dopo l’arrivo per poter fotografare i momenti del riprender fiato per le atlete. Don Lorenzo si fa vedere con gli stessi sandali del giorno prima, la Pucinskaite è una chiacchierona che non la finisce più, altre cicliste stracotte dal caldo cercano l’ombra degli alberi e lì si incontrano in tante perché gli alberi sono pochi. Arrivano le ultime, e poi via verso il podio.
La Guderzo passa il tempo facendo due chiacchiere con uno spettatore, che le aveva detto di passar loro la bottiglia dello spumante dopo la premiazione; “No, no, me la tegno e me la bevo pian, pian…” ditemi se non è stupenda ‘sta ragazza!! Poi tutti a sacramentare perché si devono fare le presentazioni, ma, come il girono prima, la Vos non c’è. Arriva al limite della multa (io gliela farei!), e tutte le migliori delle classifiche sotto il tendone a raccontarsela. La Guderzo è cotta più delle altre, e parla più con il pubblico che con le varie Vos, Teutember, Wild, Arndt (l’inglese serve, Tatiana!) e finalmente foto una dietro l’altra. Ma ormai è tempo di andare.
Prima di tornare verso l’auto ci fermiamo ad un bar. Iniziano ad arrivare i tifosi e i famigliari dell’angelo azzurro, anche loro in cerca di refrigerio. Fuori c’è Marianne Vos sola soletta che aspetta l’ammiraglia nel marciapiede all’esterno. Meno male che arrivano in fretta sennò la raccoglievano con la cannuccia. Tempo due minuti, noi intanto siamo seduti pacifici e roventi ad uno dei tavoli, e chi ti spunta? Ma chi se non LEI col suo bel borsone gigante che entra nel locale. Spiacente Tatiana ma sono troppo cotto per fare due parole. Una foto volante con un ragazzino, e se ne scappa nei servizi per cambiarsi. Quando esce risponde alla richiesta se vuol fermarsi e bere qualcosa di fresco con un chiaro; ”No, par carità…” Dal viso è in fase di scioglimento totale e non vede l’ora di farsi una doccia (o farsene un’altra…).
Quando saliamo in macchina Biadene è rovente e deserta. Prima di immettermi nella strada, incrocio i famigliari dell’iridata e parlo un minuto per chiedere della classifica e della forma della “tosa” marosticense. Ciao Biadene, ciao marca trevigiana, ciao Giro. Ci vedremo nel 2011? Forse no, visto che gli organizzatori vogliono alternare sud e nord, un’anno a me l’altro a te. Ma anche stavolta è stato bello, anche se chi organizza poteva con poco far di più. Ma questa è una vecchia storia, su cui magari si tornerà.

2 commenti:

Marco ha detto...

Bella giornata davvero… Altro che gli arrivi superblindati delle corse professionistiche maschili.

Anonimo ha detto...

Nella foto la neo-campionessa lituana a cronometro Katažina Sosna, giovane promessa del Vaiano, ottima passista e buona specialista contro il tempo con sicuri margini di miglioramento. Penso sia l'atleta più alta del gruppo.