«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.

mercoledì 1 giugno 2016

Giro 4; come sta Vincenzino mio?

Queste righe vengono scritte un tardo pomeriggio, quasi ora di cena, dopo la tappa numero 16 di martedì 24 maggio. Vincenzo Nibali esce di classifica per la vittoria, causa ennesimo ritardo maturato dal leader. Come passa il traguardo gli inviati RAI si catapultano verso il siculo, ma non riescono a fermarlo per chiedergli il motivo di una ennesima debacle. Nibali è nero e pare comprensibile. Allora scatta il piano “B” che è quello di fermare Paolo Slongo, preparatore Astana, più facile da raggiungere causa stazza, per saperne di più. Slongo spiega che faranno degli esami al corridore per capire se eventualmente si tratta di un problema di salute, oppure di semplice e umana stanchezza, e che comunque ogni ipotesi è abbastanza prematura. Visto che ogni ipotesi è abbastanza prematura, un minuto dopo ci pensa la reggente del CSO (Convento della Sacra Omertà) a iniziare col dire che Nibali ha problemi di salute, perché ne ha parlato Slongo. Ecco, chi scrive ha sempre creduto che il giornalista fosse una persona che di mestiere raccontava al mondo quello che in quest’ultimo succedeva. Invece si tratta, pare, di una persona con licenza di potersi autorizzare da sola nel far diventare una propria interpretazione una notizia vera e propria.

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