Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
martedì 1 marzo 2016
Marzo; l'editoriale
”Il ciclismo non è la mia vita, è la mia passione”. Ognuno ha il suo senso della misura, ma molti lo stravolgono convinti nel loro io che pur avendo tutto non è – e forse non sarà – mai abbastanza.
“Alla fine di questa stagione lo svizzero Cancellara si ritirerà quasi certamente. Uno degli atleti più forti dell’ultimo decennio, trentaquattrenne, vincitore di diverse classiche storiche, diverse volte re del cronometro. Si ritirerà perché non sente più la possibilità di essere ai vertici come prima, e perché i doveri di papà incombono. La sua frase è riportata in un intervista della nuova rivista (per l’Italia) “Cyclist – The thrill of the ride”, che arriva nelle nostre edicole con questo mese di marzo. Il senso della misura è una cosa soggettiva. Se ti accontenti di quello che hai puoi essere visto come una persona che non vale molto, perché non vuoi osare nel tuo quotidiano e hai paura di fare sbagli. Se non ti accontenti puoi essere visto come una persona che sembra ingorda verso tutto quello che ha intorno, rappresentando l’egoismo duro e puro. Il senso della misura lo puoi trovare rappresentato nella persona che ha un lavoro, e se ne cerca un altro (magari a nero) per alcuni mesi, giusto il tempo per mettere insieme trecento euro in più al mese, che diverranno la bici da sogno di lì a poco tempo, mentre il tetto di casa è mezzo marcio, ma sotto quel tetto hai una bici che costa come una discreta utilitaria usata, e pare sia quella la cosa che conta. Oppure il senso della misura è quello di Fabian Cancellara, che pare aver capito che la passione è una cosa che trova posto dentro una scatola chiamata vita, e non il contrario. Se così sarà, se Cancellara non sarà uno Schumacher, un Armstrong, un Cipollini, gente del torno-non-torno-torno-non-torno che non accettavano un vivere quotidiano fatto di quella normalità chiamata portare mio figlio a scuola, ricordarmi di comprare due scatole di piselli al supermarket, cambiare la lettiera al gatto e passare in farmacia per mia suocera, allora questo ragazzone svizzero ci mancherà ancor di più. La stagione riparte. Divertitevi.”
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