Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
lunedì 21 marzo 2016
Ma che bello il ciclismo femminile (se ce lo fan vedere)
Venti minuti di trasmissione – ovviamente registrata – per raccontare il Trofeo Binda 2016 che si è corso domenica 20 marzo. La seconda corsa rosa per importanza che abbiamo in Italia dopo il Giro-Donne. Questo l’immane sforzo della RAI cha ha permesso di seguire a colpi di singhiozzo la netta vittoria dell’iridata Elizabeth Armitstead della Boels Dolmans. Peccato che tra cicliste non partite casa influenze di stagione e altre ritirate causa caduta la gara abbia perso per strada molti nomi importanti. Resta il dubbio che se ci fossero state comunque tutte, il ‘taglio’ della messa in onda non sarebbe cambiato molto. Sintesi tivù che come da tradizione salta di palo in frasca, con ‘buchi’ di oltre 50 chilometri a botta, e con il nuovo supporto tecnico di Monia Baccaille che al microfono affianca Piergiorgio Severini. L’ex tricolore avrà bisogno di tutta la stagione per sapere come districarsi davanti al video, ma perlomeno dovrebbe sapere di cosa parla, a dispetto di Sgarbozza che dopo anni ancora non sapeva come pronunciare i nomi delle cicliste, o coniando frasi del tipo “….atleta della Uniti Stati America!....”. Interviste alle protagoniste nemmeno a parlarne, e quindi godiamoci il ciclismo femminile targato RAI, ricordandoci di sorseggiare qualche caffè durante la trasmissione.
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