Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
martedì 2 giugno 2015
E adesso spagelliamoci.
Puntuali come la solita dichiarazione dei redditi (il periodo è quello), tornano le pagelle ‘fuori giri’ dedicate al Giro. Qualcosa resta sempre fuori, portate pazienza.
VOTO 36 a Piergiorgio Severini; manca poco alla partenza della tappa del 24 maggio. Severini viene mandato a strappare un’intervista a Contador a pochi minuti dal via. Ma GazzettaTV è arrivata prima tesoro mio. Nessuno ha però avvisato l’amico che il suo microfono è ben aperto è il telespettatore può riceverlo forte e chiaro; “E che vuoi che ti dica….quelli della Gazzetta fanno come cazzo gli pare!....” Sul volto di Mecarozzi, conduttore di Giro-Mattina, spuntano in veloce rassegna le tinte di tutte le maglie delle varie classifiche. VOTO 9 all’Astana (quattro vittorie, 2 atleti sul podio) e a Contador che ha vinto il Giro quasi da solo (Saxo-Tinkoff 4). VOTO 8 a Gilbert che ha piazzato due belle vittorie, ad Aru che ha piazzato due belle vittorie, a Landa che ha piazzato due belle vittorie, a Modolo che ha piazzato due belle vittorie. Curioso notare come nelle prime 14 tappe avevano vinto 14 nomi diversi. Poi è stato tutto un bis. VOTO 7 al serale della 19:30 di Gazzetta TV; chiariamo, non entusiasma troppo, ma è la prima edizione e le domande fatte ai protagonisti dai giornalisti Gazzetta sono meno scontate di quelle (spesso noiose) che escono da una certa trasmissione RAI del dopo-tappa. VOTO 6 a un bel Giro per il fatto che abbiamo visto come usando solo l’Italia puoi fare tappe tecnicamente molto belle, senza trasferimenti a raffica. Ma il sud Italia è stato messo all’angolo. Il prossimo anno pare si riparta dall’Olanda. Puoi menarmela con la passione, ma pare che un assegno firmato valga pure di più. VOTO 5 a chi (Conti Giuseppe) rompe le balle per via della crono (una!) molto lunga. Il percorso era ottimo per far tirare fuori le palle agli atleti al via. Che smetta lui di romperle. Se il ciclismo di oggi ha sempre qualcosa che non va lo molli e sparisca. VOTO 4 a Gigi Sgarbozza; Dà un tocco di vivace simpatia alla trasmissione della mattina, ma qui continuiamo a sfiorare l’analfabetismo puro. La domanda non è retorica; avrà fatto le suole medie? VOTO 3 a Baffetto e facciamo il bis con l’amico “W Balmamion!”; Perché (essendo gente in pensione) non togliersi dalle sacrosante palle per lasciare spazio a gente che ha 30 anni di meno e probabilmente più bisogno di lavorare? Hanno una pensione troppo misera per tirar sera? VOTO 2 ai capelli tinti di rosa di patron Tinkoff; c’avrà pure i miliardi, ma faceva veramente schifo! VOTO 1 a Tom Boonen; se deve venire al Giro per fare presenza poteva starsene in Belgio ad aspettare la prossima Roubaix. VOTO 0 per il solito piattume del dopo tappa; sempre gli stessi a cantarsela tra loro, Cipollini trattato come Dio fatto ciclista perché il telespettatore meno sa e meglio è (per loro), il tutto condito da decine di considerazioni da parte della conduttrice del calibro tipo; “Beppe, quando piove è meglio avere l’ombrello che non averlo”. Poi ti domandi perché un giorno ti stufi di Bicisport e compri CyclingPro.
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