Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
sabato 14 gennaio 2012
Resto di stucco..... è un Barbatrucco??
Nella foto, il vincitore del Giro 2030?
IL DOPING GENETICO; L’ULTIMA FRONTIERA FORSE GIA’ RAGGIUNTA. E POI L’OMERTA’ CHE PER DECENNI HA DESCRITTO LA SIMPAMINA COME FOSSE ROBA DA BAMBINI.
Il doping genetico; esseri mostruosi in stile Frankestein che pedalano sui tornanti del Pordoi, inseguiti da un’ammiraglia nera del Gruppo Sportivo Adams, o magari che affrontano i 400 metri ostacoli saltando direttamente dal bordo di un’ostacolo all’altro grazie ai loro tentacoli, mentre l’Uomo Ragno li insegue bestemmiando perché non riesce a catturarli con la sua ragnatela. Oppure ancora una nuotatrice che dà una vasca di distacco alle altre concorrenti, e uscita dall’acqua sbatte tutta contenta la pinna che si ritrova al posto dei piedi. Non siamo a questo, per ora.
La terapia che prevede l’uso di geni iniettati dentro un corpo, è nata per sostituire geni malati con altri sani. Il problema è che nessuno, ancora, può sapere cosa capita quando si inseriscono dei geni sani, in un corpo sano (ma insano di testa, dico io).
Il doping genetico ha una particolarità; andrebbe (andrebbe…) usato solamente una volta in vita. Oggi non esistono controlli antidoping che possono scoprirlo, quindi da questo lato conviene. Però una volta che i test venissero perfezionati, il doping verrebbe trovato sempre, proprio perché non esiste niente che possa cancellare il gene falso dalle vere cellule del padrone di casa.
E poi, per esempio, se l’EPO fosse ficcata dentro al corpo in maniera genetica, per l’atleta sarebbero guai, perché la sostanza verrebbe prodotta in maniera quasi incontrollabile dal corpo.
QUANDO C’ERA LA SIMPAMINA. (C’ERA?...)
Il nome fa anche simpatia. Sembra quello di una caramella per bambini.
Vecchi ciclisti degli anni ‘50 ’60 (quelli che oggi sono venerati come semidei), dicevano o dicono che al confronto di quello che puoi trovare oggi, era una camomilla. Questo che vuol dire? Che dobbiamo chiudere un’occhio sulle “pastigliette” che pigliavano un tempo?
Lo sapete come veniva chiamata la Simpamina alle origini? Mai sentito la parola Anfetamina? Il nome Simpamina era il nome commerciale (mica scemi!). Venne venduta fino ai primi anni ’70.
Le anfetamine vennero usate le prime volte quasi 100 anni addietro per curare il morbo di Parkinson, e vennero usate senza tanti problemi per i soldati nella 2^ guerra mondiale. Non avete idea con quali termini trionfalistici venivano raccontati i “benefici” che questo… aiuto, dava alle persone che la usavano. Non è mai scomparsa, perché viene usata come anoressizzante e nella preparazione di pasticche di ecstasy.
Quindi, quando sentirete parlare vecchi ciclisti dicendo che; “….Noi si prendeva solo un po’ di simpamina…”, saprete un po’ meglio di cosa parlano, anche se chiaramente non saranno così scemi da palarvene usando il nome Anfetamina.
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