Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
domenica 14 novembre 2010
Giu il termometro, via il casco; motivo?
LE STESSA SOLFA OGNI AUTUNNO. CALA IL TERMOMETRO, ED INSIEME CALA LA PERCENTUALE DEI “PORTATORI DI CASCO”.
VIRUS SCONOSCIUTO, O NUOVE TECNOLOGIE A CUI STAR TREK GLI FA UN BAFFO?
Non so come va dalle vostre parti ma, per quanto concerne le strade della vallata feltrina, ogni volta che si è in un periodo freddo o quasi, si ripete un fenomeno strano. Pedalando fino al mese di settembre, un buon 80% (facciamo 70) dei vari ciclisti o cicliste ha il suo casco. Come il ciclismo abbraccia le foglie cadenti, forse arriva puntuale un qualche potente virus misterioso, che elimina senza scampo quasi tutti i ciclisti che usano il casco, per lasciarne pochi altri in giro, la maggior parte di questi senza casco.
Oppure si tratta di una nuova plastica invisibile (sono quasi convinto che sia questo!), che fa sembrare le persone senza il casco. O magari, perché alla tecnologia non c’è freno spazio-temporale, un nuovo tessuto mostruosamente rivoluzionario che, sotto le sembianze di un berrettino di lana, fornisce una corazza durissima che sfiora il diamante per robustezza. Robe da Star Trek!
Non saprei quali altre ipotesi proporre, se non che io sono male informato sui periodi più o meno pericolosi per pedalare. Può darsi benissimo che nei mesi autunnali, fino a fine febbraio, le strade siano più sicure rispetto al solito. Pensavo il contrario. Perché altrimenti non saprei come spiegarmi questa scomparsa dei caschi dalle zucche delle persone che pedalano, da novembre e fine febbraio.
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1 commento:
Mamma mia! Il virus è anche qui nel veronese e colpisce sia bdc che mtb!
Visti bikers invincibili e indistruttibili sia sabato che domenica. Che supermen!
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