Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
domenica 1 febbraio 2015
Febbraio; l'editoriale
Nas e CONI lavoreranno insieme per effettuare controlli anti-doping sul nostro territorio. Una svolta epocale? Si, ma solo se si eviteranno situazioni come questa vecchia storia che andiamo a raccontare.
“Racconta Alessandro Donati nel suo libro “Lo sport del doping” di come il rapporto dei Nas con le autorità sportive visse una brutta esperienza nel 1996, quando era stato preparato un massiccio controllo a sorpresa alla carovana del Giro d’Italia. Il Giro doveva sbarcare a Brindisi dopo tre giorni di tappe svoltesi in Grecia (quell’anno si partiva dalla Grecia per festeggiare i 100 anni dell’Olimpiade). In vista di questa azione i Nas avvisarono il magistrato Giovanni Armati e successivamente, quando sono ad un passo dal via dell’operazione, si accorgono di essere stati anticipati da telefonate che misero sull’avviso la Federciclo italiana, per poi rendersi conto che anche i dirigenti e tecnici delle squadre presenti al Giro avevano ricevuto un provvidenziale squillo all’apparecchio. Da chi siano partiti questi avvisi non si saprà mai. A quel punto però, capito che queste telefonate così puntuali avevano bellamente mandato per aria tutto il loro lavoro, i Nas decidono dell’inutilità dell’azione e tutto salta. Il personale del Nas ha proprio avuto nella persona di Alessandro Donati il responsabile per la loro formazione, su questioni doping, presso l’Istituto Superiore della Sanità. Se questo personale porterà con sé soltanto la metà delle competenze e delle esperienze che Donati ha maturato nelle sue guerre con i vecchi dirigenti del CONI e della Fidal, ma sarà determinante che i Nas ricevano carta bianca totale senza dover passare per 10 uffici diversi per poter suonare al campanello di un’abitazione, e che i controlli vengano aumentati fuori dalle competizioni e siano veramente a sorpresa. Allora si che forse ci sarà da divertirsi (o da intristirsi) per quello che potrebbe uscirne.”
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1 commento:
... e dopo la "soffiata" buttarono tutto "a mare".
Il Predicatore
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