Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
martedì 4 giugno 2013
Ecco bravo, sventola pure. Già che ci sei, vai a cercarti un mestiere e restaci!
La notizia, nella sua essenzialità più semplice, racconta che: il ciclista italiano Mauro Santambrogio, 29 anni, rappresentante del Gruppo Sportivo Vini Fantini è stato licenziato, perché trovato positivo ad un controllo anti-doping effettuato il 4 maggio 2013, dopo la prima tappa della manifestazione sportiva denominata Giro Ciclistico d’Italia. La sostanza rilevata è l’EPO. Questa la cronaca. Ora continuiamo col dire che il ciclismo continua ad essere preso a calci nelle palle proprio dai suoi protagonisti, e che bisogna smetterla con la litania ormai insopportabile che i ciclisti sono l’ultima ruota del carro. La smetta Suor Alessandra (o Bicisport) con il suonare la campana dei ciclisti che devono svegliasi, quando sa bene che i ciclisti sono già ben svegli. Adesso la Vini Fantini rischia non poco. Due ciclisti falsi su nove partecipanti al Giro. Santambrogio era stato elogiato per tutto il Giro sulla sua primavera. Come lo fu Di Luca per il suo ritorno a livelli abbastanza alti fin dalle prime corse pre-Giro. Intanto la gente ha pieno diritto si essersi rotta i maroni, di preferire lo stare a casa invece che andare sul famoso Passo Tal dei Tali. Ora tanti (tra questi mi ci metto anch’io) a tirare fuori nuovamente l’ipotesi della radiazione. Se la Federazione lo facesse certamente ci sarebbero poi quelli che scriverebbero che radiare è troppo e che bisognerebbe radiare solo in casi gravi. Poi tornerebbero fuori alla carica nuovamente quelli per cui la seconda possibilità non deve esserci. Il doping è una scelta. Ho trovi chi un giorno te lo propone (o te lo impone) e tu comunque puoi scegliere la risposta, oppure sei tu a cercarlo. Non te lo trovi sotto l’albero di Natale e nella cassetta della posta. Tranne in quella dell’amico, a cui hai chiesto di aiutarti a fartelo spedire, perché tu sei uno sportivo professionista, mentre l’amico non lo conosce nessuno e quindi nessuno s’interesserebbe nel vedere un pacchetto con l’indirizzo per Mario e Maria presso la località Tal dei Tali, in Via Tizio, Caio e Sempronio al civico 0.
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Mauro Santamrogio
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