Per anni in questo spazio web scrivevo (a modo mio) di ciclismo, da luglio 2017 è solo uno spazio di lettura. I motivi li trovate nel primo articolo qui sotto.
«Non ho mai potuto fare il dirigente sportivo perché nel nostro Paese la competenza nello sport è un elemento di destabilizzazione». Pietro Paolo Mennea.
domenica 13 giugno 2010
LEALI......A TUTTI I COSTI?
UN MOMENTO DI RELAX IN UNA CALDA DOMENICA, SFOGLIANDO UN QUOTIDIANO SPORTIVO DOPO UNA MATTINATA IN SELLA. ECCO LA PAGINA SUL CICLISMO; MI RACCONTA CHE…
Per chi non lo sapesse, da pochi giorni è iniziato il Giro-Bio. Il vecchio Giro d’Italia dei dilettanti, simpaticamente soprannominato Giro-Baby. Corsa ciclistica lunga una decina di giorni da dove, solitamente, escono i campioni del domani. Che Dio li aiuti!
La squadra ciclistica Lucchini-Unidelta è stata espulsa dalla manifestazione perché, in un’operazione di controllo avviata dalla Procura di Padova, presso diverse sedi (tra queste l’abitazione di Bruno Leali, Team Manager), sono stati trovati medicinali, integratori, farmaci vietati e siringhe.
Bruno Leali ha detto (non posso copiare dalla Gazzetta Sportiva perché la riproduzione è riservata) che queste porcherie le teneva nello zaino pronte all’uso, ma che aveva intenzione di usarle solo dopo essersi fatto fare una ricetta dal medico sociale. Leali era consapevole anche di non poter tenere queste medicine, ma l’ho ha fatto per poter “intervenire rapidamente.” Capirete che queste ultime due parole, sono inaccettabili (come se il resto fosse acqua di rose).
Il Giro-Bio è un’idea pensata per far diventare la carovana un’enorme carrozzone controllabile su diversi aspetti. I ragazzi mangiano insieme, dormono insieme in caserme dimesse oppure collegi ora vuoti perché chiuse molte scuole, fanno i massaggi assieme, ecc… Che i controlli nell’ambiente dei dilettanti siano troppo pochi, è storia che va avanti da anni. Come nel ciclismo amatoriale, sembra che il doping esista solo tra i professionisti. Ora che si è aperta questa ennesima fogna, la speranza è che i controlli vengano moltiplicati a velocità del fulmine, ma come capita di solito in occasioni come queste, chi aveva porcherie nascoste le avrà già fatte sparire nello scarico (e non penso sia solo un modo di dire!).
Tanti ex ciclisti del periodo ’80 e ’90 hanno convissuto con il doping, quando non fattone uso. Tanti si sono tappati le orecchie o il naso, cercando di farsi gli affari propri per non inguaiarsi in rogne più grandi di loro. Altri invece hanno deciso che il ciclismo di ieri, è l’unico modo di far andare avanti il carrozzone di oggi. Spremuti loro nel ciclismo di 20 anni fa, spremiamo i ragazzi di oggi. Se oggi un genitore decidesse di bucar le gomme alla bici di suo figlio dodicenne per non fargli frequentare l’ambiente ciclistico, chi gli darebbe torto? La colpa è di tutti? Per il doping proprio per niente, perché il generalizzare vuol dire alzare quel polverone di frasi fatte che permette ai falsi di nascondervisi dentro; la colpa è di persone false e disoneste, degli ancora troppi “Leali” che spargono marciume tra i giovani. Troppi ex degli anni ’80 e ’90 sono riusciti a salire sulle ammiraglie in questi anni.
La gente che ha vera passione per lo sport od il ciclismo sa apprezzare anche chi pedala a 25 di media, e non che viaggiano come motorini a 18 anni. Se credono che noi appassionati vogliamo ogni anno il record per salire sull’Alpe d’Huez o sul Croce d’Aune, sui 200 stile libero, sui 400 metri ad ostacoli, non è così. Lo sport continua ad ammazzarsi da solo; continuerà così o si stancherà?
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6 commenti:
Tempo fà ti domandavi se Alessandro avrebbe continuato a fare la fortuna di Trenitalia, la risposta é si, Alessandro non va più alle gare, va al mare. L'odore che emana l'ambiente del (maschile o femminile che sia) è diventato insopportabile (vedi foto), checché ne dicano gli "amici degli amici".
Alessandro Oriani
Volevo scrivere "l'ambiente del ciclismo", sarà un caso ma la parola "ciclismo" m'é rimasta nella tastiera. Sorry...
Alessandro Oriani
carissimo sono un ciclista e faccio gare amatoriali ieri ero ai campionati italiani udace strada...i controlli....c'e' gente alticcia ma non perche' vincono perche' basta gaurdarli...morale sono stanco di allenarmi e sacrificare lavoro e famiglia per andare a fare delle sporche corse e combattere contro degli avatar. Enti di promozione sportiva smettetela di fare gare oppure fate controlli ma non ai campionati ma alle 'garette' durante la stagione. Noi onesti tutti d'accordo contro il DOPING vogliamo poter fare i complimenti a chi ci batte senza avere dubbi.
Grazie anonimo, le tue righe sono benedette perché troppa è ancora l'incredulità che ricevo (vera?) quando il sottoscritto parla con altri ciclisti della domenica che anche tra gli amatori ci sono porcherie bene accette, e sembra che io sia il cattivo di turno.
Alessandro, dove vai al mare? Anzi, non dirlo che non sia mai che ti ritrovi uno con il megafono che passa tra gli ombrelloni ricordando ai bagnanti che; "Ciclismo in rosa è sempre con voi!!"
Si ode aroma di stallatico. Bella la nuova veste grafica, invece, molto estiva.
Dove vado al mare? Riva Trigoso (frazione di Sestri Levante), se mi rompono le scatole li porto a fare un giretto nella zona dei cantieri navali di Fincantieri, ci ho nuotato in quelle acque uomo, vedi tutte le tonalità, dal trasparente, all' azzurro, al blu, al blu scuro che più di così non si può, nuoti e ti senti piccolo piccolo; ecco i rompipalle li porto lì e spero gli venga un bel crampo o una congestione. E' un attimo.
Il Predicatore
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